lunedì 11 gennaio 2016

Attacco alla Germania: "stuprate le loro donne"


Abbiamo tutti ormai coscienza di quanto accaduto nella notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio a Colonia e una decina di città tedesche dove orde di immigrati, rifugiati, richiedenti asilo, hanno provocato molestato minacciato stuprato e derubato le donne tedesche che stavano festeggiando San Silvestro.  Siamo a 500 denunce. 

Le immagini riprese dalle telecamere, quelle poche, bastano a farmi rabbrividire. Esattamente come rabbrividisco di fronte al voler sminuire questi fatti
Se avere l’immagine di un uomo che sputa verso una donna impaurita  da’ il voltastomaco, ancor di piu’ è stomachevole è l’atteggiamento di chi vuole  trovare una giustificazione o sminuire la cosa
Si legge su  Informare per ResistereQuesti ragazzotti magrebini conoscevano l’Europa dalla TV, si attendevano esattamente quello che si aspettano i nostri ragazzi la sera in discoteca: un facile Postribolo a buon mercato! Tutto qui.
E Giulietto Chiesa gli fa eco “È una montatura mediatica, che dice con chiarezza (a chi ha gli strumenti per capire) che c’è chi vuole far salire l’isteria della gente. Per evidenti ragioni politiche, cioè per abituare il cittadino a un clima xenofobo
Dacia Maraini segue il loro trend “non posso credere che tra di loro vi fossero immigrati, gente che ha alle spalle storie molto dolorose”.
Ho letto piu’ volte queste frasi, i pezzi di costoro e ho faticato a credere a cosa leggevo: abbiamo oltre 500 denunce e qualcuno osa giustificare? Sono ragazzotti, sono montature, non possono essere immigrati perché siccome hanno storie di dolore alle spalle non farebbero mai male a nessuno?
Non merita manco risposta il misogino Vauro che ha esordito con un criminale “Le nostre donne le stupriamo noi”..   
  
Credo che la nostra cara Europa finirà col morire di troppa democrazia e di troppa ignoranza. Pretendiamo infatti di capire l’altro, senza conoscerlo, e ragionando con i nostri metri logici.. giungendo a delle conclusioni buoniste “ma sì, abbiamo tutti lo stesso Dio”, “ma si..tutti vogliamo la pace”
Ma non è vero.   
Credete davvero che Allah sia come il Dio cristiano o ebraico?  Leggete Corano e Bibbia..troverete un abisso, a partire dall’inizio..  l’Adamo creato dal JHVH ebraico è fatto a immagine e somiglianza del divino. L’Adamo coranico no. E’ una differenza di sostanza notevolissima
E ancora, poi mi fermo perché non è esattamente il mio campo: nella tradizione ebraico-cristiana troviamo molti grandi da Abramo a Mosè a Giacobbe che discutono con Dio, un Divino che parla all’Uomo, che tratta con lui. Pensate ad Abramo che arriva a mercanteggiare qausi per la salvezza degli abitanti di Sodoma e Gomorra che Lui voleva distruggere ritenendole città di empi..
Avete mai letto di un personaggio del Corano che discute con Allah? No, non esiste. L’Uomo coranico non discute con il divino e anzi Allah proprio non parla CON l’uomo, ma ordina all’uomo. L’uomo esegue.

“In fondo abbiamo tutti lo stesso Dio”?   Non abbiamo lo stesso Dio, non abbiamo lo stesso Adamo né la stessa Eva!

Con questo non voglio concludere sull’essere una religione “migliore” dell’altra, ma certamente che sono concettualmente differenti. E di questo occorre tener conto quando si affronta la mentalità del mondo arabo, soprattutto quella di persone piu’ integraliste e degli Stati che si definiscono essi per primi proprio “islamici”
Quando affronto un argomento, devo ragionare con la mentalità dell’altro e non con la mia, per capire come lui vede le cose. E questo modo di pensare lo devo conoscere, non dare per scontato sia uguale al mio.  Così se per me, europea, è normale andare in giro a capodanno,  a bere, o dare il bacio in strada al fidanzato, per una donna dell’Arabia saudita non lo è affatto.

La concezione della donna è certamente lontana dal modello occidentale, come non abbiamo lo stesso Dio, non abbiamo lo stesso Adamo, non abbiamo la stessa Donna
Nei testi biblici “E JHVH fece cadere un sonno profondo sull’Adam che dormì, prese uno dei suoi lati e chiuse la carne in quel punto “ (Gn. 2,21)
Alcuni vi hanno visto come una subordinazione della donna,in tempi piu’ antichi, ma in epoca piu’ moderna le interpretazioni cambiano decisamente. Rabbi Shlomo Yitzchaki (1040-1105) noto come Rashi  specifica “che si tratta di un lato dell’uomo” e riprendendo l’idea di un midrash (interpretazione del testo) secondo cui Adamo ed Eva sarebbero stati un solo essere con due volti.
Altre interpretazioni vogliono un primo uomo androgino..  A significare che il maschile e femminile sono prima di tutto connaturazioni spirituali e non fisiche. Del resto Adamo è creato a immagine e somiglianza del divino che ha in se il maschile e il femminile
E un altro midrash sul dono della Torah recita che “ la vigilia dello Shabbat, gli ebrei si presentarono al monte Sinai, ordinati con gli uomini da un alto e le donne dall’altro. Il Distinto, fonte di Benedizione, disse a Mosè “vai chiedi alla figlie di Israele se esse gradiscono accettare la Tora” (da Letture Bibliche H.F.Cipriani), quindi il prezioso dono della Tora’  viene prima offerto alla donna, che non puo’ certamente dirsi “sottomessa” all’uomo.

Nel Corano la creazione di Adamo è tutta qui, Allah riferisce agli angeli che  “Io sto per porre sulla Terra un mio vicario”   
Allah non parla con l’Uomo, parla ALL’uomo, pertanto la sua parola è la legge. L’Uomo è sottomesso e al contempo è superiore alla donna. Le spose sono create per l’uomo.
L' Ayatollah M. Mutahhari scrive a proposito della donna  citando il  Corano 4:1. "L'unica anima" da cui l'umanità fu creata era quella di Adamo e, se pure la storia Biblica della creazione di Eva da una costola di Adamo qui non viene ripetuta, Maometto la riferisce in un hadith che suggerisce che, mentre uomini e donne possono avere le stesse "innate caratteristiche", ciò non significa che siano uguali in dignità, perché le donne sono ...deformi: "La donna è stata creata da una costola e in nessun modo si raddrizzerà per te; così, se vuoi servirti di lei, serviti pure di lei finché la deformità rimane in lei"

Anche il mondo occidentale ha visto per secoli la donna sminuita e considerata succube all’uomo.. ma abbiamo anche assistito ad una evoluzione del rapporto uomo-donna.  Il fatto che le leggi civili si siano da tempo staccate da quelle religiose ha certamente aiutato a vedere nella donna un soggetto di diritti, nel tempo parificati a quelli maschili.
Il mondo arabo è restato, e ha voluto restare, isolato e fermo al Corano di 1400 anni fa o poco oltre (forse solo in Marocco vi è  una scuola teologica un po’ vivace,tanto che nel 2005 si è giunti all’emanazione di un codice della famiglia con l’abolizione dell’autorità tutoria dell’uomo sulla donna).

La cultura dei paesi arabi resta soffocata e, fatto forse ancor piu’ grave, isolata dal resto del mondo: ogni anno nel mondo arabo vengono tradotti 300 libri, un quinto rispetto alla Grecia. In Spagna in un anno si traducono circa 100.000 libri, quanti ne sono stati tradotti in tutti i Paesi arabi negli ultimi 2000 anni” da Arab Human Report 2002
I libri pubblicati in arabo sono  solo 1,1% della produzione mondiale  e di questo 1,1% il 17% sono testi coranici  (Il libro nero del Califfato, Panella, 2015)
Nel rapporto 2002 di cui l’incipit, si legge che  della popolazione araba 65 milioni di adulti sono analfabeti (benché il 45% della popolazione araba viva  in paesi arabi con altissima rendita petrolifera e il 10% in paesi con rendite tr i 10 e 18.000 dollari procapite, quindi non paesi poveri). Di questi 65 milioni di analfabeti ben i 2/3 sono donne.  Nel 2002, il Report evidenziava un 23% di arabi maschi adulti analfabeti e un 50% di donne arabe adulte analfabete
Nel mondo arabo, la vita è regolata da leggi di stampo religioso, e con differenze notevoli tra leggi applicabili a donne o a uomini,  laddove nel mondo occidentale abbiamo una netta separazione tra le leggi dello Stato e la religione. La Costitituzione del 1979  dell’Iran recita  “La Repubblica Islamica  è un sistema che si basa sulla fede in :  Non c’è dio al di fuori di Dio (ilah illa Allah), nella sua sovranità esclusiva, nei suoi comandamenti e nella necessità di sottomettersi al suo ordine”, pertanto non possiamo affrontare il discorso sul mondo arabo tralasciando. 

 Certamente la mancanza di veicolazione culturale, ripresa anche dal Report delle Nazioni Unite, non aiuta il mondo islamico ad uscire dall’idea di Corano come legge che possa regolare ogni aspetto della vita, né nel confrontarsi con altre culture.  Come noi ci confrontiamo con l’Islam, anche l’Islam deve sapersi confrontare con noi.
Noi ne abbiamo gli strumenti, ma tendiamo ad omologare il pensiero e ragioniamo partendo dal nostro modo di vivere e intendere, utilizziamo le categorie del pensiero ebraico cristiano che ci appartengono, ma che non sono le loro categorie mentali:  per noi è assurdo pensare che ci si immoli, ad esempio, per Allah.  Ci diciamo che se una persona arriva a tanto sarà per disperazione. Mostrando di non capire affatto le ragioni di queste azioni.
All’inverso neppure l’Islam mostra di avere gli strumenti per un confronto con la società occidentale. Sempre che il confronto sia cio’ che desidera, perché pare  che oggi questo Islam sia piu’ interessato alla conquista dell’Occidente.   

Lo stesso Ministro tedesco ha infine ammesso che i fatti di Colonia derivano certamente da una pianificazione ideata a monte, e non dal caso. Magari poi ci diranno anche da chi sia stata ideata…con un po’ di coraggio potrebbero riuscire a dirlo..
Come sottolineava la Maraini,  molti immigrati fuggono da paesi di guerra, di carestie.. la scrittrice siciliana da cio’ arguisce che non potrebbero mai a loro volta usare la forza, io dissento su questo punto. Molti arrivano da mondi dove la vita non è regolata dalle nostre stesse leggi,dove la sensibilità umana (da noi formatasi in questi ultimi secoli e sempre piu’ affinata) non è la stessa, dove la madre è fiera del figlio che si immola per Allah, dove il fratello o il padre uccide la sorella se questa è accusata di intrattenere rapporti con un uomo (poco importa se il rapporto intrattenuto fosse stato non consenziente),  dove  lo Stato è crollato (Siria, Iraq..), da luoghi ove il concetto di Capo, di gruppo famigliare, di gruppo religioso, di califfato, sostituisce il concetto di “nazione”.
Pensate al Califfato Islamico: l’obiettivo non è di avere confini di Stato, ma di essere nazione islamica tout court, di governare sulla umma islamica.  
Stiamo assistendo ad una avanzata: e l’esercito nemico che sfonda le linee avversarie, entra nelle sue città..le saccheggia e stupra (o uccide) le donne. 
La guerra contro l’Europa continua: i mezzi sono diversi da quelli del passato, sono mezzi terroristici.. che vanno dallo sparare, al farsi esplodere, allo stupro di massa.  E temo non saranno gli ultimi mezzi che saremo costretti a vedere.
Nel momento in cui accogliamo nei nostri paesi i rifugiati che fuggono da paesi in fiamme (segno di primavere arabe fallite su tutta la linea..e non riesco a non vedere un nesso con l’arretratezza culturale di cui il Report 2002 faceva menzione), rendiamoci conto che hanno usi e costumi e soprattutto mentalità differenti dalla nostra.  Prenderne atto non significa essere razzisti, ma comprendere meglio, comprendere la portata di problemi che potrebbero nascere.
L’Europa è sotto attacco da tempo, ora piu’ che mai. Persino le autorità tedesche, come detto, hanno dovuto ammettere che si sia trattato di un attacco organizzato..  Dopo la Francia, ecco l’attacco portato alla Germania

 Non invoco chiusure di frontiere nè assurde cacce allo straniero, ma auspico la capacità dell’Europa di vedere il problema e di saper difendere la nostra cultura storia e tradizione. Essere sicuri a casa propria è chiedere troppo?

Tiziana Marengo

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